Come fare per difendersi?
Mai come in questo periodo, la cybersecurity è diventato un tema di prioritario interesse.
In questi mesi di emergenza, l’adozione da parte delle aziende del remote working per garantire la continuità del business ha spostato infatti la lente di ingrandimento su tematiche di sicurezza. Accanto a questa tendenza, c’è poi un dato concreto, quello del rapporto Clusit 2019-2020, che parla di un aumento del cybercrime del 95% e, in particolare, dell’aumento del 150% degli attacchi di phishing.
In questi mesi infatti le aziende stanno infatti riscontrando un aumento decisivo di campagne di phishing orientate al furto di dati; attacchi che rischiano di mettere a dura prova le infrastrutture IT delle aziende già sollecitate per abilitare il lavoro da remoto dei propri dipendenti e la reperibilità delle informazioni.
In questo nuovo scenario dal carattere di urgenza, c’è quindi la necessità di una corretta strategia di cybersecurity spinta anche da ragioni normative: per essere compliance al GDPR, occorre dimostrare di aver fatto tutto il possibile per proteggere i dati per non incorrere in multe e sanzioni pesanti.
Sorge a questo punto un grosso interrogativo: come è possibile proteggersi al meglio? Il primo strumento utile per inibire questi attacchi può essere senz'altro il backup: adottando una strategia ad hoc che metta al sicuro tutti i dati sensibili aziendali difendendoli da un possibile attacco.
Tuttavia, prima di adottare qualsiasi strategia, l’informazione forse più utile da stabilire è quella del livello di vulnerabilità della propria azienda così da implementare, solo in un secondo momento, misure customizzate, realizzate ad hoc.
A questo proposito, Npo Sistemi, partner di riferimento per soluzioni di Digital Transformation, propone servizi di Passive Security Audit gratuito che analizzano i fattori di rischio correlati al dominio aziendale e alla sua impronta digitale su Internet.
