Coaching Experience, oltre l’assessment per valorizzare le proprie competenze

22 September 2025
Coaching Experience, oltre l’assessment per valorizzare le proprie competenze
IL PUNTO DI VISTA, Davide Merletto, Docente, Senior Business and Executive Coach

Il Business Coaching è un programma di allenamento mentale che ha lo scopo di potenziare le proprie qualità attraverso l'esercizio di comportamenti funzionali agli obiettivi di ognuno e la misurazione dei relativi progressi. Si tratta di conversazioni profonde che attraverso l’utilizzo di domande attivano delle riflessioni creative che si trasformano poi in un piano di allenamento comportamentale. Come gli atleti hanno allenatori con cui confrontarsi sulla propria preparazione, anche le performance aziendali sono sempre più influenzate dal contributo dei Coach, un po’ come se fosse un allenatore di comportamenti eccellenti.

Il Business Coaching in questi anni di cambiamento è diventato sempre più attuale così come l’attenzione e la valorizzazione delle proprie soft skill. In questo contesto nasce un nuovo progetto, si chiama Coaching Experience. Di questo e del perché non è “solo” un assessment ne parla Davide Merletto, Docente, Senior Business and Executive Coach.

Parliamo di Soft Skill, perché oggi sono più che mai importanti?

Oggi l’Intelligenza Artificiale è ovunque, si parla delle sue potenzialità, di come valorizzarla: in questo scenario è pur vero l’AI può suggerire strategie disegnare organigrammi e scrivere report, ma nessuna tecnologia può ancora aiutare i manager e i team a ritrovare la fiducia e l’ambizione, a gestire un conflitto o a far scelte difficili in mezzo all’incertezza.

Nessuna Intelligenza Artificiale può ascoltare davvero, sentire, capire e guidare con empatia. È qui che il supporto del Business Coaching, soprattutto accanto a un approccio empatico, fa la differenza.

Perché quando tutto è accessibile a tutti, il vero vantaggio competitivo diventa umano.

Ecco, le soft skill sono importanti perché rappresentano la vera essenza della nostra vita. Se ci pensiamo, l’80% delle decisioni è preso proprio in base alle emozioni, questo significa che per esser certi delle nostre decisioni sarà fondamentale fare introspezione.  

Com’è nato questo progetto?

Oggi il mercato è saturo di assessment che, basandosi su centinaia di domande e algoritmi, promettono di restituire una fotografia precisa, numerica o a colori, delle paure, dei bisogni, delle ambizioni e delle convinzioni di un essere umano. Ecco, in questo contesto la volontà era quella di realizzare una breve ed intensa esperienza di Coaching, una scoperta interattiva delle forze che ci governano nel nostro stile di Leadership. Un’esperienza vissuta e non subita, da qui il nome Coaching Experience. È una scoperta interattiva, accade quindi. Si tratta di un’intervista che va a far emergere le nostre forze interiori.

Di cosa si tratta? Come si svolge?

È una sessione di coaching, che possiamo chiamare intervista condivisa, ed è suddivisa in tre momenti temporali diversi, dove tra uno e l’altro è fondamentale una pausa riflessiva. In queste sessioni si analizzano e si comparano quindi le spinte di leadership con il sentire della persona.

È un metodo semplice, efficace e profondo per esplorare lo Stile di Business adottato dagli Imprenditori e dai Manager, finalizzato a potenziare il loro Approccio Relazionale e la loro Leadership e getta le basi per un percorso individuale e personalizzato di Business Coaching,

Si tratta di una preziosa occasione per lavorare su un programma personalizzato di Empowerment (conquista della consapevolezza di sé e del controllo sulle proprie scelte, decisioni e azioni) che valorizzi competenze, risorse e potenzialità, velocizzando e migliorando i processi decisionali e i risultati nel proprio Business.

Cosa può emergere?

Può emergere consapevolezza, scoperta, certezze o incertezze.

Possono poi emergere le risorse che ognuno di noi ha e gli ostacoli che possono quindi impedirci di essere diversi. L’obiettivo è poi attivare un percorso di coaching che sarà già impostato che partirà proprio da quanto emerge durante la coaching experience.

Fra i codici che regolano gli aspetti di processo, un posto di rilievo è occupato dai Drivers o Imperativi Professionali: sono indicazioni pressanti di comportamento che riguardano il come le cose debbano essere fatte. Ci indicano lo stile desiderato a cui ci si dovrebbe attenere in una data cultura per sentirsi allineati con le attese e quindi di aver fatto o di fare il proprio dovere.

Lo scopo della Coaching Experience è abilitare Imprenditori e Manager a comprendere ed imparare a gestire in modo funzionale i propri imperativi professionali, attraverso una serie di comportamenti efficaci e coerenti con il proprio ruolo.

Attraverso questa esperienza si arriva a mappare le caratteristiche distintive che spingono una persona verso un preciso stile di Business, così da scattare un’istantanea delle energie interiori che gareggiano per emergere e che, troppo spesso, guidano in maniera automatica le nostre risposte comportamentali agli eventi quotidiani in ambito lavorativo. Di per sé, questi comandi comportamentali non sono né buoni né cattivi. Né giusti né sbagliati.

Quando l'intensità di una o più energie è troppo elevata corriamo il rischio di rincorrere solo alcuni bisogni perdendone di vista altri, vitali per il nostro Business o per la nostra organizzazione. Quando l'intensità è troppo bassa mettiamo a repentaglio la nostra motivazione danneggiando così la nostra efficienza.

Perché non è (solo) un assessment?

Non ci sono crocette, risposte multiple, ma uno scambio interattivo. È un’esperienza profonda perché nell’autovalutazione ognuno deve esporsi. Parliamo di experience, quindi, perché accade e la si vive davvero.

Quando si realizzano altri assessment si parla di restituzione di un risultato a posteriori, si tratta poi di attività molto brevi che rilasciano un valore valutativo e non esplorativo.

La Coaching Experience è inoltre più veritiera, realistica, efficace: la possibilità di realizzarla in tempo reale permette, infatti, di carpire anche eventuali bugie nell’autoanalisi.

È un modo, quindi, per ripartire da sé, per acquisire maggiore consapevolezza e generare così, in un circolo virtuoso potentissimo, valore.

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