Di Raffaella Rizzardi, Communication and Demand Generation Manager
Nella comunicazione aziendale, “rispetto, attenzione ed empatia” sono i pilastri su cui costruire una comunicazione di fiducia, trasparenza, business integrity con Clienti, Fornitori, Risorse.
Nella comunicazione fra persone nella stessa azienda, queste poi sono le basi su cui fondare davvero un lavoro di squadra in grado di raggiungere la produttività e gli obiettivi di business.
Rosembreg, inoltre, segnala che ci sono delle forme di linguaggio e comunicazione che contribuiscono ad una modalità violenta di comportarci:
- L’uso di giudizi moralistici e classificazioni (noi vs loro, che ovviamente hanno torto)
- L’utilizzo di paragoni
- Negare le proprie responsabilità
- Comunicare in forma di pretese
Ho trovato il libro di Marshall B. Rosemberg “Le parole sono finestre, oppure muri” davvero illuminante, a partire dal titolo stesso. Personalmente ci provo con la comunicazione non violenta, spessissimo fallisco, ma continuo a provarci.
E mi piace notare anche le piccole insidie nelle più innocue comunicazioni.
Chi in una mail, magari in una giornata un po' faticosa, non ha scritto: “come ti ho già segnalato la scorsa settimana”.
Dove sta l’insidia?
In quel “già”: un piccolo muro, sì, perché sottende il giudizio (“io te lo ho detto e tu non hai capito, non sei un gran furbone e sei pure in ritardo”), chi lo riceve si mette sulla difensiva e magari si irrita e l’empatia con tutti i comportamenti virtuosi e collaborativi che poteva portare con sé, se ne va a gambe all’aria.