IL PUNTO DI VISTA_Intervista a Maurizio Zacchi: Cyber Academy Director di Cyber Guru

08 febbraio 2023
IL PUNTO DI VISTA_Intervista a Maurizio Zacchi: Cyber Academy Director di Cyber Guru

Conoscere il mercato e i suoi nuovi trend in anticipo. Ma non solo. Conoscerlo e analizzarlo attraverso la voce di esperti del settore, opinion leader capaci di offrire spunti di riflessione e uno sguardo alto sul mondo IT.

È questo l’obiettivo de “Il punto di vista di”: una serie di interviste, ed eventi, che hanno l’obiettivo di diffondere la Cultura Digitale e promuovere l’Innovazione e il Cambiamento in azienda.

Si tratta di momenti contributivi con un format agile - cinque domande - per conoscere l’Innovazione e guardarla attraverso lo sguardo di chi la detta.

Negli ultimi due anni, infatti, la tecnologia è passata da abilitatore a vero protagonista del Cambiamento, ecco perché, in questo nuovo scenario, occorre anche adeguare lo stile e l’approccio dei contenuti dedicati.

La nuova voce d’eccezione è Maurizio Zacchi, Cyber Academy Director di Cyber Guru, per raccontare il legame tra Cybersecurity e Innovazione oggi.

Chi sei, cosa fai e tre aggettivi per descriverti

Mi chiamo Maurizio Zacchi e posso considerarmi “un veterano” della trasformazione digitale.

Ho dedicato la mia intera carriera professionale all’Information Technology, prima ancora che si parlasse di Digital Transformation, anche se l’impatto che la tecnologia avrebbe avuto sui processi era già evidente 35 anni fa.

Ho iniziato a lavorare in questo settore in un momento ancora più disruptive di quello che abbiamo appena attraversato: all’epoca c’era molta più resistenza al cambiamento e i timori nei confronti della tecnologia erano moltissimi. 

Ho dedicato la prima parte della mia carriera professionale all’ambito più tecnico di questo settore, poi sono passato al marketing e alla comunicazione, fino ad arrivare ad occuparmi di formazione digitale: oggi sono responsabile del dipartimento Cyber Academy in Cyber Guru, un’azienda che ha l’obiettivo di trasformare i comportamenti degli utenti, così da rendere più cyber-sicuri gli individui e di riflesso le organizzazioni.

Il mio dipartimento, in particolare, si occupa di tutta la produzione dei contenuti formativi.

Se devo descrivermi in tre aggettivi, ne sceglierei tre che iniziano con la stessa lettera, la c e direi:

  • Curioso: penso che in qualsiasi momento e in qualsiasi situazione, professionale e no, ci sia sempre qualcosa di nuovo da scoprire. E mi piace farlo.
  • Creativo: cerco sempre di trovare soluzioni nuove a vecchi
  • Caotico: lo considero il rovescio della medaglia della curiosità e della creatività.
Come è cambiata la Digital Transformation e cosa serve per abilitarla? 

Più che parlare di cambiamento, parlerei di grande accelerazione.

Negli ultimi anni la Digital Transformation ha subito un’accelerazione importante che ha fatto evolvere la trasformazione digitale da scelta a necessità.

Come tutti i processi di trasformazione, per abilitarla servono strumenti, processi e persone. Ecco, credo che accompagnare le persone in questa evoluzione sia l’aspetto più importante, e spesso più critico, perché quest’accelerazione determinata dalla tecnologia è stata più veloce di quanto le persone fossero in grado di percepire e assimilare.

Non si tratta solo di divario digitale, quanto generazionale.  

Che rapporto c’è tra Cybersecurity e Innovazione oggi?

Un rapporto indissolubile. Quello che è accaduto negli ultimi anni, con la crescita continua e inesorabile degli attacchi, ci dimostra che non ci può essere innovazione senza sicurezza. I rischi sono troppo elevati, viste le conseguenze di un attacco ben assestato. Il problema, però, come ho detto anche prima, non può essere meramente tecnologico, ma va affrontato coinvolgendo e accompagnando le persone.  

Quali competenze oggi sono necessarie per Innovare? Quanto è importante la Cybersecurity Awareness in questo contesto?

Sicuramente ci sono molte competenze “hard” di cui le organizzazioni si devono dotare per affrontare questo processo, ma credo che la vera necessità riguardi soprattutto le cosiddette soft-skill e coinvolga tutti gli utenti

La Cybersecurity Awareness è diventata una competenza primaria nel processo di trasformazione digitale, e riguarda tutte le persone di un’organizzazione: può bastare un singolo comportamento errato, un singolo click, per creare un incident. Non solo, la trasformazione digitale implica l’interconnessione come fattore strutturale, per cui in futuro questa competenza andrà richiesta anche a partner e fornitori.  

Si tratta di una competenza necessaria per generare una vera e propria attitudine nell’uso delle tecnologie e degli strumenti digitali. Un’attitudine che renda le persone sempre più resistenti agli attacchi informatici. La Cybersecurity Awareness è, e sarà sempre di più, una competenza da allenare sempre e in maniera continuativa, per mantenere la guardia alta e per fare fronte alla continua evoluzione delle tecniche di attacco.

Secondo te qual è l’innovazione tecnologica più disruptive di sempre?

Tutto ciò che gira intorno alle tecnologie e agli strumenti digitali può essere considerato disruptive, perché ha generato proprio questo ciclo di continue innovazioni che vengono prodotte a una velocità impressionante. Quello che vediamo ora è figlio del sistema binario, sviluppato in Europa solo a partire del '700 con gli studi del filosofo e matematico Gottfried Leibniz.

In questo contesto non ci sono però dubbi: tutte le tecnologie mobili, a partire dagli smartphone, hanno cambiato profondamente il nostro modo di vivere e la nostra cultura.

Oggi faccio fatica a spiegare ai miei figli come era la vita prima della comunicazione mobile e dell’avvento dello smartphone.

 

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