IL PUNTO DI VISTA_Intervista Davide Merletto, Docente, Senior Business and Executive Coach

03 marzo 2023
IL PUNTO DI VISTA_Intervista Davide Merletto, Docente, Senior Business and Executive Coach

Conoscere il mercato e i suoi nuovi trend in anticipo. Ma non solo. Conoscerlo e analizzarlo attraverso la voce di esperti del settore, opinion leader capaci di offrire spunti di riflessione e uno sguardo alto sul mondo IT.

È questo l’obiettivo de “Il punto di vista di”: una serie di interviste, ed eventi, che hanno l’obiettivo di diffondere la Cultura Digitale e promuovere l’Innovazione e il Cambiamento in azienda.

Si tratta di momenti contributivi con un format agile - cinque domande - per conoscere l’Innovazione e guardarla attraverso lo sguardo di chi la detta.

Negli ultimi due anni, infatti, la tecnologia è passata da abilitatore a vero protagonista del Cambiamento, ecco perché, in questo nuovo scenario, occorre anche adeguare lo stile e l’approccio dei contenuti dedicati.

La nuova voce d’eccezione è Davide Merletto, Docente, Senior Business and Executive Coach, per raccontare il legame tra competenze e Innovazione oggi.

Chi sei, cosa fai e tre aggettivi per descriverti.

Sono Davide Merletto e mi occupo di Business Coaching accademico livello a professionale: accompagno imprenditori, manager e dirigenti organizzativi in percorsi di sviluppo delle loro capacità così da aiutarli a generare valore attraverso il loro business, in equilibrio tra performance e benessere.

Per descrivermi attraverso tre aggettivi, prendo spunto dai feedback dei miei clienti. Direi quindi: empatico, perché ho un approccio basato sull’ascolto e la comprensione dell’altro. Poi appassionato: amo il mio lavoro e ciò che comporta, stare con le persone, scoprire le modalità di allenamento mentale, di comportamento, di supporto, la parte psicologica, di management e sviluppo organizzativo. In questo mi piace molto pensare di essere un personal trainer della mente, che non ti lascia finché non hai finito l’esercizio. E poi concreto: spesso nel business coaching il rischio è di scivolare nella parte teorica, su concetti filosofici, a me piace invece mettere a terra tutto e misurarlo.

Come è cambiata la Digital Transformation e cosa serve per abilitarla?

È cambiata sì, perché da vantaggio strategico è diventata un beneficio irrinunciabile. Allo stesso tempo si è evoluta in qualcosa di più popolare e fruibile dalla maggioranza della popolazione aziendale. Oggi è impossibile non averla.

Oggi bisogna continuare a trasformare ed essere sempre in evoluzione. Da una parte servono comptenze hard, cioè conoscenza, strumenti e partner tecnologici affidabili con esperienza sul campo, che hanno loro stessi costruito o partecipato alla realizzazione dell’innovazione.

Dall’altra anche competenze soft, relazionali e realizzative, perché ci abilitano ad andare verso la direzione della condivisione di tecnologie, sia all’interno delle aziende, sia all’esterno.

Ecco, il mix di queste competenze, hard e soft, è quello vincente per continuare ad evolvere e abilitare l’innovazione nelle organizzazioni.

Che rapporto c’è tra competenze e Innovazione oggi?

Le competenze abilitano l’Innovazione perché le competenze generano comportamenti e i comportamenti sono espressione di competenze. L’innovazione, insomma, è espressione della nostra capacità tecnologica e viene abilitata proprio dai nostri comportamenti.

Le competenze tecnologiche o soft, quindi, sono tutte espressioni che vanno comportamentalizzate, bisogna quindi generare comportamenti, perché sono questi che abilitano l’innovazione vera, facendo scaturire un circolo virtuoso.

Quali competenze oggi sono necessarie per Innovare? Che importanza ha il Business Coaching?  

Direi prima di tutto apertura al cambiamento. Per quanto riguarda i leader significa anche guidarlo, il cambiamento, per i professional, invece, serve essere aperti, open minded. L’apertura al cambiamento è oggi una competenza soft da apprendere con un po’ di fatica. Non serve solo l’innovazione tecnologica, perché questa va calata nella nostra quotidianità, dobbiamo capirne l’uso, comprendere in maniera aperta il suo utilizzo. Ecco, in questo contesto l’apertura al cambiamento significa proprio aprire le braccia all’innovazione.

Un’altra competenza è l’ambizione, senza questa non è possibile generare lavoro di qualità, non riusciremmo a spingerci oltre così da raggiungere degli obiettivi. È quella famosa “fame” di cui ha parlato Steve Jobs, la profonda ambizione di creare, vista come partecipazione corale a un bene più alto e nobile.

Un’altra competenza è poi l’umiltà che, unita all’ambizione, genera valore. Applicarla significa comprendere il ritmo corretto dell’innovazione, di analizzare e accettare i successi così come gli errori senza sentirsi mai arrivati. 

L’ultima è l’intelligenza emotiva, un gruppo di competenze in realtà: emotive e sociali. Attraverso il riconoscimento delle nostre emozioni e la loro condivisione con l’altro è possibile stabilire delle connessioni che creano il terreno fertile per far la collaborazione a valore.

In questo contesto, l’attività di Business Coaching è fondamentale per accompagnare, con un allenamento mentale adeguato, le persone a mettere in campo comportamenti efficaci in equilibrio tra performance e benessere. È come se il Business Coaching rappresentasse un traduttore che mette insieme conoscenze e competenze: si tratta di un approccio mentale, più che uno strumento, che ci aiuta ad andare nella sfera empatica dell’altro, insomma un punto di connessione tra la Digital Transformation e il business.

Secondo te qual è l’innovazione tecnologica più disruptive di sempre?

Ne direi due. La più disruptive per la mia generazione è l’avvento di Internet, la seconda, conseguente, è stata l’invenzione dei telefonini prima, e degli smartphone poi. La possibilità di connettere il mondo, di creare un mondo in un cui viaggiare con la mente, le emozioni, attraverso culture che altrimenti non avremmo potuto conoscere, è incredibile. Perché internet è questo, la possibilità di avvicinare le persone, di scoprire nuove opportunità.

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